Il Cosenza Calcio 1914, infatti, fallì definitivamente nel 2005 e il Cosenza F.C., assurto al ruolo di prima e unica squadra cittadina, cambiò denominazione in Associazione Sportiva Cosenza Calcio. Nel campionato 1923-1924 i nerazzurri indossarono per la prima volta una divisa a maniche corte. 1971-72 – 18º nel girone C della Serie D, retrocesso in Promozione Veneto. 1958-1959 – La società si ritira dal girone F del Campionato Interregionale a campionato in corso e viene radiata dalla FIGC. Dal momento della conferma del bozzetto, ci impegnamo a consegnare l’ordine entro 30 giorni, nel negozio decathlon più vicino a te, senza costi di spedizione. Questa maglia fu usata anche nel 1939-1940 mentre la stagione 1940-1941, segnò l’immediato ritorno dello scudetto sul petto dopo un anno di assenza. Nell’annata successiva la maglia si fregiò per la prima volta della coccarda tricolore in virtù del successo dell’anno prima nella Coppa nazionale. Per la stagione 1980-1981, la divisa tornò a esporre il tricolore in luogo dello stemma che trovò spazio solo sulla manica destra. La casacca della stagione 1989-1990 fece segnare il ritorno del tricolore, che spostò il nuovo stemma sociale – ancora cambiato e più simile adesso a quello originario – sulla manica destra.
La divisa per il 1963-1964 fu impreziosita dal tricolore, che celebrava il campionato conquistato l’anno precedente. Il suo nome deriva dal fiume che la attraversa, lo Sheaf. Dall’emblema distintivo della famiglia Visconti, fondatrice del Ducato di Milano – antico Stato dell’Italia settentrionale con capitale l’omonima città – deriva l’adozione tra i simboli societari di un biscione, declinato nel corso degli anni in varie forme più vicine a quelle di un serpente (che comparve per un breve intervallo di tempo sullo stemma del club) che non alla classica bissa storicamente legata alla città meneghina. Nella stagione 1929-1930 si ritornò alla maglia che aveva caratterizzato il club prima della fusione, con lo stemma della Milanese sul petto. Nel 1928, a seguito della fusione con i concittadini dell’Unione Sportiva Milanese – voluta dal regime fascista, che impose anche il cambio di denominazione in Società Sportiva Ambrosiana – la tradizionale divisa palata fu accantonata in favore di una maglia bianca con scollo a V crociata in rosso, sulla quale venne apposto all’altezza del petto uno stemma ovale con fascio littorio.
Nel 1991 si registrò un nuovo cambio di fornitore tecnico dopo l’accordo con la Umbro: l’azienda inglese esordì con una maglia contraddistinta da un numero di strisce pari a sette, tre nere e quattro azzurre. Il cambio di allenatore non sortisce gli effetti sperati: perdendo all’ultima giornata sul campo del Verona i satanelli tornano in Serie C dopo due anni di permanenza nella serie cadetta. Lo Sporting Club Foggia si affiliò alla FIGC il 31 maggio del 1922, e di conseguenza poté partecipare al Campionato Pugliese, ma prima disputò alcune amichevoli nel campo casalingo, quello del Parco Comunale, come quella del 18 giugno 1922, dove perse 2-0 contro l’U.S. Lega Pro Seconda Divisione (dalla Serie D, in cui era stata piazzata dalla federazione) nel 2013 e la qualificazione alla nuova terza serie, la Lega Pro, nel 2014. Nel frattempo, nell’estate 2013 con il ritorno nel professionismo il club ha mutato ragione sociale in Foggia Calcio S.r.l. 1925-26 – 7º nel girone B della Terza Divisione del Veneto-Tridentina: si salva per ritiro Trento e Vittorio.
1996-97 – 2º nel girone A dell’Eccellenza Veneto, promosso al Campionato Nazionale Dilettanti dopo gli spareggi. L’annata 1986-1987 vide l’esordio di un nuovo fornitore tecnico, il francese Le Coq Sportif, che si distinse nel biennio di sponsorizzazione per l’adozione di un numero di strisce variabili da un minimo di sette a un massimo di nove e per aver riportato lo stemma sociale sul petto. Dal 1941 al 1946 venne usata prevalentemente una divisa a sei righe – tre nere e tre azzurre – mentre per il 1946-1947 fu usata una maglia con sette righe, tre nere e quattro azzurre. Da quella stagione e fino a quella 1976-1977 la divisa non subì modifiche degne di nota; il numero delle strisce fu prevalentemente pari a sette. Fu un periodo di grandi soddisfazioni sportive per la squadra che contribuì alla formazione di una divisa iconica, che infatti subì poche modifiche e non sostanziali fino al 1971, se si eccettuano il tricolore che tornò a campeggiare sulle maglie nella stagione 1965-1966 e la stella celebrativa del decimo titolo italiano in quella 1966-1967. Dal 1967-1968 sul petto rimase solo la stella.
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