Di quell’anno, si ricorda un particolare record: dopo 7 secondi e 88 centesimi dal fischio d’inizio di Ancona-Salernitana, Daniele Bellotto della Salernitana mise a segno quello che sarebbe diventato il gol più veloce della storia del calcio professionistico italiano. Tenendo fede a una particolare costante degli anni precedenti, l’allenatore uscente non fu confermato e la squadra fu affidata a Fabrizio Castori. Nonostante la crisi societaria imperversasse, l’impegno e il particolare entusiasmo del gruppo (rappresentato da giovani quali Jefferson, Antonino Ragusa e Fabinho, oltre a veterani del calibro di Nicholas Caglioni e Davide Carrus) portò a un rinnovato spirito comune che contagiò anche la tifoseria, fruttando la conquista del terzo posto nel girone di campionato, utile a un piazzamento nella griglia play-off. Nell’annata seguente, la Salernitana si presentò ai nastri di partenza ancora una volta con una rosa infarcita di giovani promesse, tra cui Raffaele Schiavi, Maurizio Lanzaro, Cristian Molinaro e Raffaele Palladino, giunto in prestito dalla Juventus. La nuova squadra, dopo aver viaggiato a una media di appena 1 punto a partita nelle prime gare della stagione sotto la guida di Maurizio Costantini, fu affidata a Stefano Cuoghi. Fu proprio il calciatore originario della provincia di Napoli a guidare la Salernitana alla salvezza, al termine di una stagione partita sotto i peggiori auspici, con il prematuro esonero di Aldo Ammazzalorso, e conclusa con una salvezza tranquilla, targata Angelo Adamo Gregucci.
Tuttavia, il progetto giovani, affidato alle mani di un tecnico esperto quale Gianfranco Bellotto, naufragò totalmente e i granata si ritrovarono a fine torneo addirittura al 10º posto, staccati di 10 punti dai play-off e sotto tutte le altre squadre campane partecipanti al campionato. Nel secondo campionato di Serie B, nel 1947-1948, la società provvide a confermare in blocco sia l’allenatore (Demaria) sia i giocatori della prima stagione (con l’eccezione del portiere Caruso, sostituito da Mari), combinandoli con nuovi innesti, ma la squadra, malgrado il decimo posto, non si assicurò la permanenza nella serie cadetta (garantita invece alle prime sette squadre in classifica, stante la riforma del campionato). Il caso, infine, si chiuse con una decisione politica non scevra da contestazioni: l’allargamento dei quadri della competizione da 20 a 24 squadre e il ripescaggio delle retrocesse (eccezion fatta per il Cosenza, fallito, al cui posto fu ripescata la rinata Fiorentina della famiglia Della Valle). I gol di Arturo Di Napoli si rivelarono decisivi, al pari delle parate di Salvatore Pinna e della qualità a centrocampo, garantita da elementi quali Evans Soligo (che sarebbe divenuto anche capitano più avanti). Nella gara di andata, i granata sconfissero a Salerno il Genoa, subendo però un gol a pochi minuti dalla conclusione della partita, che fissò il risultato sul 2-1; al ritorno, un altro gol all’ultimo respiro valse la vittoria per 2-1 ai padroni di casa i quali, forti di un miglior piazzamento in classifica, passarono il turno.
Per qualche secondo non mi mossi; fissavo la conca, il cielo terso, il gruppetto laggiú; non pensavo a me stesso, non ebbi paura. L’estate del 2011 significò, infatti, per Salerno l’estromissione dai campionati professionistici di calcio, cui aveva sempre partecipato nel corso degli ultimi 92 anni, a cavallo tra primo, secondo e terzo livello del campionato italiano. Ottenuta la promozione, la compagine blu-granata si fermò a un passo dalla finale valida per l’assegnazione del Campionato di Serie D, finendo sconfitta ai rigori dal Teramo. Così ridimensionata, nuova maglia real madrid 2025 la squadra non riuscì a ripetere i buoni risultati dell’anno prima nel nuovo campionato di Serie C1. Ben presto, il club fu dichiarato fallito e la squadra fu estromessa dal campionato. Mai dire Candid è stato un programma televisivo condotto in diretta dalla Gialappa’s Band, il Mago Forest e Ilary Blasi in onda dal 13 settembre all’11 ottobre 2007 dalle 21:00 alle 23:00, ogni giovedì in prima serata su Italia 1. Il programma vede nuovamente collaborare il cast de Le Iene con la Gialappa’s a distanza di tre anni da Mai dire Iene, infatti al termine delle puntate va proprio in onda il programma di Davide Parenti. Nei primi anni trenta fu progettato e costruito il nuovo stadio polisportivo (provvisto anche di velodromo e pista d’atletica), che dal 1931 al 1936 fu intitolato a Benito Mussolini, che aveva ottenuto la cittadinanza onoraria.
125 e Cento Anni di Calcio 1926-1927, Mariposa editrice, p. Gli anni novanta sono stati, invece, caratterizzati da un incremento più sostenuto, che all’inizio del XXI secolo ha portato la popolazione ben al di sopra della soglia dei 10 200 000 residenti (mentre alla fine del 2007 la popolazione contava 10 585 000 abitanti). A metà di un torneo altalenante, con la Salernitana comunque posizionata al 6º posto (a ridosso dei play-off), saltarono sia il tecnico Raffaele Novelli (già allenatore della Primavera granata nell’era Aliberti), sia il direttore sportivo Enrico Coscia. Nel tentativo estremo di dimostrare la presunta ingiustizia della decisione, il presidente Aliberti mandò una squadra di nuovi giocatori in ritiro con il tecnico Aldo Ammazzalorso, iscrivendola al campionato di Terza Categoria. La sostituzione del tecnico boemo con Franco Varrella, alla sua seconda esperienza in granata, si rivelò inutile: la Salernitana chiuse il campionato ultima e staccata di 22 punti dalla prima squadra salva (il Napoli). Il clima non sereno ebbe ripercussioni anche sulla squadra, che collezionò appena 12 punti nelle prime 17 uscite. Il clima di grande instabilità economica finì per influire sulle prestazioni dei granata, che persero diversi punti, favorendo il ritorno delle avversarie.
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